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DISGRAFIA
La disgrafia, nota come disturbo della scrittura, fa parte dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA) , ed interessa la scrittura di parole e numeri con l’uso del segno grafico che può essere compromesso in modo lieve, medio o grave. La grafia risulta quindi disordinata, difficilmente leggibile e poco chiara.
Si tratta di un disturbo non verbale, che si differenzia dalla disortografia: spesso questi due DSA vengono confusi erroneamente. La disgrafia coinvolge i processi di realizzazione grafica, legati a deficit di natura motoria, mentre la disortografia coinvolge la componente linguistica.
Emerge nel bambino quando la scrittura comincia la sua fase di personalizzazione, indicativamente (e solo genericamente) alla classe terza elementare. In genere il problema della scrittura disorganizzata viene sollevato dagli insegnanti elementari che lamentano la difficoltà di seguire il bambino nel suo disordine. Nelle due classi precedenti lo sforzo e il disordine sono in genere determinati dalla fatica dell'apprendimento, in terza elementare il gesto è abbastanza automatizzato da lasciar spazio alla spontaneità e, di conseguenza, all'evidenziazione della difficoltà.
Nel processo di scrittura ci sono diverse componenti che entrano in gioco, le principali sono:
coordinazione occhio-mano
rapidità motoria
abilità motorie, come il pattern grafo-motorio, ovvero i movimenti svolti quando si scrive
capacità visuospaziali.
È chiaro che la scrittura coinvolge un insieme di abilità, che nel bambino disgrafico sono mancanti o carenti, portando così ad una serie di difficoltà nell’apprendimento.
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