PESCA SATURNINA:
La pesca tabacchiera, detta anche pesca saturnina, platicarpa o nettarina piatta (Prunus Persica var. Platycarpa), è una cultivar di pesca diffusa in vari continenti.
Di dimensione medio piccola, dalla forma schiacciata come una tabacchiera e dal sapore intenso ma dolce, ha polpa morbida e bianca. Il frutto va consumato entro pochi giorni dalla raccolta. Se ne ricavano anche gelati e granite.
Nel 1869 la pesca tabacchiera venne introdotta dalla Cina negli Stati Uniti con buoni risultati di produzione, fino a diventare molto popolare negli anni novanta del Novecento.
PESCA NETTARINA:
Nettarina" o "pescanoce" o "nocepesca": sia a polpa gialla sia a polpa bianca, dalla pelle liscia e rossastra, con nocciolo libero.
PESCA BIANCA:
Il frutto della pesca bianca è molto caratteristico: rotondeggiante, globoso, sempre scarsamente colorato, con buccia di colore sempre biancastra tendente al verde, anche quando raggiunge la maturazione; la polpa del frutto è bianca con sfumature verdi, leggermente rossastre nella parte a contatto con il nocciolo. La sua caratteristica è che rispetto alle altre pesche ha un profumo consistente. In passato la pesca bianca era coltivata tradizionalmente nel Veneto con colture in vaso. Ora la pesca bianca è coltivata in molti Stati, nelle zone con clima temperato mite. La maturazione dei frutti avviene d'estate, si annuncia in giugno, ma esplode soprattutto nei mesi di luglio e agosto, in relazione alla provenienza della zona produttiva.
PESCA BIVONA:
La pesca di Bivona è chiamata anche Montagnola, perché prodotta in un'area collinare e montana, o Pescabivona. La varietà è di media pezzatura, con polpa bianca e soda, non di rado solcata da venature rosee tendenti al rosso. Il sapore è dolce e aromatico, il profumo si distingue da quello della maggior parte delle pesche prodotte nel resto di Sicilia e d'Italia. Il periodo di maturazione va dalla fine di giugno alla terza decade di settembre. A seconda del periodo, si possono distinguere quattro ecotipi di Pescabivona: la Primizia o Murtiddara, la Bianca, l'Agostina e la Settembrina. Ogni pianta produce dal terzo anno di vita in poi più di quaranta chili di frutto.
PESCA MERENDELLA:
pelle liscia e colore bianco-verde, con polpa aderente al nocciolo, diffusa in Calabria e in particolare nella fascia ionica catanzarese. Le varietà più diffuse sono le tre "Madonne" ovvero: M. di giugno, M. di luglio e M. di agosto. L'intensità del profumo è la caratteristica di questo frutto molto pregiato, apprezzato non solo dai residenti ma anche dai turisti. A maturazione riescono a raggiungere anche i 14°B, anche se questa condizione difficilmente si verifica poiché vengono raccolte precocemente data la delicatezza del frutto nonché la mancanza di una tecnica di conservazione adeguata. Negli ultimi anni dall'Università Mediterranea di Reggio Calabria è venuta fuori una tesi che dimostra l'elevata variabilità nell'abito di questo frutto; infatti, sono state segnalate 10 accessioni apparentemente differenti per le caratteristiche morfologiche e fenologiche anche se non è stata dimostrata la differenza a livello molecolare. Sono stati segnalati frutti completamente rossi, alcuni a polpa gialla oltre ai frutti tipici bianchi e bianchi/rossi. Sono presenti anche in Sicilia (Messinese) conosciuti con il nome di "Sbergie" e apparentemente sono molto simili alle merendelle.
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