Funghi Entrano nel legno, generalmente per ferita,
e s'insediano dando origine all'infezione,
che sarà più o meno grave in funzione della capacità reattiva della pianta e del suo stato fisiologico e sanitario:
più una pianta è efficiente,
maggiore sarà la sua capacità reattiva tesa a contrastare l'insediarsi dell'infezione a carico degli organi legnosi.
Le carie evolvono grazie principalmente agli enzimi prodotti dai funghi in grado di demolire la parete cellulare.
Tali enzimi agiscono generalmente a due livelli: alcuni attaccano la cellulosa producendo carie bruna,
altri demoliscono la lignina e vari altri componenti della parete producendo carie bianche,
le quali possono assumere diversi aspetti morfologici (spugnose, fibrose, lamellari, ecc).
DANNI PRODOTTI:
La demolizione e la disgregazione degli organi legnosi,
conseguenza dell'insediamento di una carie, produce danni funzionali ed estetici:
disorganizzazione dei tessuti conduttori,
che perdono continuità nei punti esterni interessati dalla carie
alterazione funzionale dei tessuti meccanici,
con perdita di resistenza e rischi di rotture e schianti di parti di piante o di piante intere se l'alterazione interessa le radici,
il colletto o la parte bassa del fusto
formazioni di cavità esterne o interne agli organi legnosi
disorganizzazione dei meristemi cambiali (tessuti le cui cellule, dividendosi, ne generano di nuove)
e delle barriere difensive del legno, che non sempre riescono a reagire al processo degenerativo
lento e progressivo indebolimento fisiologico delle piante colpite
danni estetici
per la formazione di cavità o lesioni esterne nel legno e per l'indebolimento della pianta che manifesta chiome sofferenti
Queste infezioni evolvono e nel tempo possono produrre danni sempre più importanti che spesso portano,
per problemi di sicurezza, anche all'abbattimento della pianta.
LA PIANTA GIUSTA AL POSTO GIUSTO:
I funghi xilovori, responsabili delle carie, entrano nel legno attraverso le ferite e s'insediano preferibilmente su piante stressate e fisiologicamente non molto efficienti e reattive.
Occorre pertanto,
quando si progetta un giardino,
considerare quegli aspetti che potrebbero indurre una maggiore o minore suscettibilità delle piante alla carie.
È, infatti, indubbio che la messa a dimora di alberi particolari,
senza tener conto delle loro esigenze pedoclimatiche,
li esporrà a stati di stress e, di conseguenza, all'aggressione di agenti patogeni,
tra cui le carie.
Così come sono fattori predisponenti alle infezioni del legno le scriteriate e assurde potature,
soprattutto nel caso di ripetuti interventi o capitozzature, che la pianta non sempre riesce a cicatrizzare.
Quindi, per limitare questi problemi occorre buon senso,
facendo eseguire gli interventi manutentivi a personale specializzato,
tenendo sempre un occhio di riguardo alla buona pratica agronomica e alla fisiologia della pianta.
COME SI PROPAGA LA CARIE:
I funghi penetrano in corrispondenza di qualsiasi lesione del legno,
sia nella parte aerea che nell'apparato radicale (anche per contatto con i residui vegetali infetti).
All'interno della pianta la diffusione dei funghi xilovori può avvenire sia per via intercellulare,
sia attraverso i vasi del tessuto conduttore.
Anche molti insetti che aggrediscono il legno delle piante ospiti (Lepidotteri rodilegno e Coleotteri scolitidi)
spesso sono attivi propagatori delle carie,
passando dai tessuti infetti a quelli sani:
questi insetti, spostandosi dalle piante infette a quelle sane,
contribuiscono alla diffusione delle carie nell'ambiente.
I funghi responsabili delle carie si conservano nell'ambiente sia formando i tipici corpi fruttiferi
(ad esempio, le tipiche mensole sul legno) che diffondono le spore sessuate,
sia come struttura miceliare nel legno infetto o cariato.
Carpofori di
un fungo agente di carie lungo il fusto
I FUNGHI RESPONSABILI DELLE CARIE :
Marciume radicale di Armillaria mellea
Carie basale da Armillaria mellea
Esistono diversi funghi responsabili delle carie sulle piante arboree dei nostri giardini.
Alcuni producono veri e propri marciumi radicali, come Armiliaria mellea
(il cui frutto è costituito dai noti funghi chiodini, commestibili) che produce una carie bianca fibrosa.
Altri funghi xilovori producono carie localizzate su colletto, fusto o branche principali.
FUNGHI PIÙ FREQUENTI:
Fomes annosus (o Heterobasidion annosum):
Responsabile di marciumi radicali e di carie interne al fusto di conifere e alcune latifoglie di interesse paesaggistico.
La carie è di tipo spugnoso;
il legno, specialmente nella parte centrale,
degenera con alterazioni cromatiche brunastre.
Il corpo fruttifero è costituito da grosse mensole brunastre nella parte superiore,
e di colore più chiaro nella parte inferiore, che è porosa.
Fomes fomentarius:
Colpisce il fusto e le grosse branche di alcune conifere e di molte latifoglie come querce, faggio, platano, tiglio, frassino, ecc.
La carie è chiara,
anche se il legno poi tende ad inscurire e a degenerare in modo polverulento.
I corpi fruttiferi sono delle mensole cuoiose, di colore grigiastro con zonature,
che col tempo raggiungono un notevole spessore.
Inonotus hispidus:
Colpisce molte latifoglie, soprattutto querce; produce una carie bianca con disgregazione del legno.
I corpi fruttiferi sono a forma di mensola con la parte superiore di colore rosso-brunastro.
Coriolus versicolor:
Frequente su molte latifoglie forestali e coltivate. La carie è bianca, il legno degenera in modo fibroso e spugnoso.
I corpi fruttiferi sono poco spessi e non molto grandi (circa 410 cm di larghezza);
frequentemente sono posti a gruppi sovrapposti come tegole di un tetto e si fondono tra loro.
La parte superiore dei corpi fruttiferi è vellutata e molto zonata,
il colore è variabile dal bianco giallastro lungo i margini fino a diventare più scuro,
con zonature verdastre, grigie e brune, nelle parti centrali e all'attaccatura.
Carie lungo il fusto con formazione di carpofori di Coriolus sp.
Phellinus pomaceus:
Colpisce alcune latifoglie, soprattutto rosacee arboree e arbustive,
in particolare del genere Prunus. La carie è bruna e il legno disgrega in modo spugnoso.
Il corpo fruttifero è ellissoidale, di colore nocciola-rugginoso e si forma parallelamente all'asse legnoso colpito.
Ganoderma lucidum:
Frequente su molte latifoglie come pioppi, bagolaro, gelso, ippocastano, tiglio, aceri, platani, querce e frassini.
La carie è bianca, spugnosa e facilmente disgregabile.
Il corpo fruttifero ha un cappello molto grande (raggiunge i 30 cm) di colore rosso scuro brillante,
con i margini più chiari.
Ganoderma applanatum:
Frequente su molte latifoglie come gelsi, pioppi, platani, bagolaro, tiglio.
Attacca generalmente a livello del colletto o nella parte più bassa del tronco;
è molto frequente nell'ambiente urbano.
Questo fungo produce una carie bianca e un marciume radicale spugnoso con grave danno alla stabilità basale della pianta colpita.
I corpi fruttiferi, che raggiungono discrete dimensioni,
sono opachi, a forma di mensola con la parte superiore di color bruno-grigiastro con margine generalmente più chiaro.
Carpoforo di Phellinus su robinia con colonizzazione di Thricoderma sp.
Carpofori di Ganodenna su platano con evi-denziazione della carie nella sezione del fusto tagliato
Particolare di corpo fruttifero di Ganoderma applanatum