La sindrome di Stoccolma prende il nome dalla rapina alla banca Norrmalmstorg dell’agosto 1973 a Stoccolma. Il rapinatore di banche Jan-Erik Olsson è entrato armato nella banca Kreditbanken e ha preso in ostaggio quattro impiegati di banca. Ha legato gli ostaggi nella terra nel caveau della banca e ha iniziato a negoziare con la polizia. Olsson ha chiesto soldi per il viaggio di fuga e per il rilascio del suo compagno dalla prigione. Questo è quello che è successo e il compagno ha raggiunto Olsson nel caveau della banca. Gli eventi durarono sei giorni.
Ci si aspettava che gli ostaggi si schierassero con la polizia e contro il loro rapitore. Tuttavia, iniziarono a considerare Olsson come una persona piacevole e sentirono di essere dalla sua parte e contro la polizia. Gli ostaggi hanno descritto le loro esperienze dopo essere stati liberati e hanno raccontato di situazioni in cui Olsson li aveva confortati e incoraggiati, aveva consegnato loro vestiti e cibo e aveva detto loro che tutto sarebbe andato bene se la polizia fosse scomparsa. Sebbene Olsson a volte fosse minaccioso e duro nei confronti dei suoi ostaggi e ferisse la polizia, non ha mai torturato, sparato o violentato gli ostaggi.
La sindrome di Stoccolma rappresenta una particolarità della psiche umana, soprattutto alla luce del fatto che agisce sostanzialmente contro natura, dal momento che mina alla base l’istinto fondamentale di sopravvivenza e che mette potenzialmente a repentaglio l’incolumità della persona.
È possibile descriverla come un particolare tipo di dipendenza psicologico-affettiva che si innesca in seguito ad episodi di violenza o abuso fisico, verbale o anche emotivo.
Invece di allontanarsi e mettere subito delle sane distanze da una situazione abusante e pericolosa, la vittima ne rimane ancora più legata emotivamente, prolungando e potenziando la sua esposizione al pericolo.
Nell’articolo esploreremo il significato della sindrome di Stoccolma, approfondendo in particolare la sua origine, i suoi sintomi e le complesse dinamiche psicologiche che di solito nasconde, ma anche le modalità con cui si può manifestare soprattutto nell’ambito di una relazione sentimentale.